Mutui più cari, ma non c’è panico
La Banca Centrale Europea ha operato l’ennesimo aumento del tasso di sconto, cioè il valore che farà pagare alle banche sul denaro dato loro in prestito.
Il dato principale e più confortante è che nessuna delle banche interpellate (Unicredit, Banca Intesa, Bnl, San Paolo Carive) ha ricevuto massicce richieste di rinegoziazione di mutui a tasso variabile contratti qualche anno fa, quando i tassi erano decisamente più bassi.
Qualche domanda è stata presentata, per lo più da clienti a reddito fisso che hanno visto crescere un po’ troppo la rata mensile. Per i clienti a reddito variabile invece il consiglio (ascoltato) pressoché unanime è quello di tenersi il mutuo com’è senza cambiarlo.